martedì 29 ottobre 2013

Gli alunni della Ariosto....

Agli alunni della "Ariosto" si insegna l'arte del riciclo

Sarà un insieme di scenografie di cartapesta, utilizzando come anima dei singoli elaborati, materiali di recupero: plastica e lattine, carta e cartone. Questo l'interessante progetto dedicato agli alunni della scuola primaria "Ariosto" che saranno impegnati ad ampliare il Presepe già presentato ed esposto alla Casa Ambientale del quartiere Diamante nel 2012. 
Un'idea nata dalla collaborazione tra l'Istituto ed il Comitato Liberi Cittadini di Certosa, un esempio di scuola "partecipata" dal quartiere, con la possibilità di un patrocinio anche da parte del municipio Valpolcevera. Le insegnanti stabiliranno gli orari di queste attività all'interno della giornata scolastica e il progetto inizierà nei prossimi giorni e sarà portato avanti fino alle feste natalizie. L'anno scorso da questa sinergia scuola-quartiere era nata l'esperienza dei pupazzi di carta pesta che avevano animato, con i loro colori, ogni angolo della zona di Certosa in occasione delle feste natalizie. Fu un iniziativa molto apprezzata.

S. T. 

mercoledì 23 ottobre 2013

Progetto scuola

L’INIZIO


Laboratorio artistico per la scuola primaria Ludovico Ariosto


Anche quest’anno il nostro Comitato vorrebbe proseguire nel progetto che vuole essere un’esperienza dell’esperimento didattico che ebbe luogo nei mesi di Novembre/Dicembre dello scorso anno.
Utilizzando le capacità tecniche di ragazzi di varie fasce di età, sviluppandone, senza però sforzare il naturale estro e sperimentazione infantile, abbiamo come obbiettivo di ampliare il Presepe già presentato ed esposto alla Casa Ecologica del quartiere Diamante nel 2012.
Sarà un insieme di scenografie di cartapesta, utilizzando come anima dei singoli elaborati materiali di recupero: plastica e lattine, carta e cartone.
Sarà un percorso sia plastico che pittorico, e sì che il lavoro al suo completamento sarà di notevoli dimensioni, ma ai ragazzi che hanno già avuto l’esperienza di realizzare i grandi pupazzi dello scorso anno vorremmo chiedere di scegliere che percorso affrontare, dato che non potranno seguire ciascuno un unico elaborato, avremo bisogno di studenti che con le proprie capacità pittoriche siano in grado di terminare il lavoro modellato da altri studenti.
Vorremmo affrontare la settimana incontrando quattro classi per giorno, anche in orario pomeridiano, per poter lavorare con tutte le sezioni ogni settimana, con gruppi di sei ragazzi per volta potendo terminare la rotazione degli studenti in quattro settimane, ottimisticamente prevediamo di terminare il grosso del lavoro in questo lasso di tempo, con una quinta settimana per poter applicare piccole migliorie ai singoli elaborati.
Per comodità organizzativa vorremmo dedicare le giornate ai singoli anni: un giorno con le prime, uno con le seconde e così via.

Teniamo a precisare che nonostante il nostro desiderio, l’orario è a completa discrezione degli insegnanti, che decideranno quale classe far partecipare, e quando, durante la settimana
Per chi ne abbia intenzione , coinvolgeremo il personale dell’Istituto nell’allestimento  del Presepe nel luogo che sarà destinato a tale scopo.


  


martedì 22 ottobre 2013

SALUTE

Indagine per "misurare" salute e qualità della vita
Dare un metro alla qualità della vita di una zona della città,raccogliere dati su malattie frequenti, patologie oncologiche, particolari epidemie. E scendere sempre più nel dettaglio fino ad arrivare ad abbracciare un micro territorio quale può essere un quartiere. E' possibile? Se lo chiede un gruppo di lavoro nato all'interno del Comitato Cittadino del quartiere di Certosa che sta raccogliendo adesioni e convocando medici e professionisti del settore per capire cosa si può fare per capire come vivono gli abitanti del quartiere. Il "come" si riferisce, alla salute, e quindi alla qualità della vita. I due problemi ambientali più sentiti, anche da quello che si registra con gli incontri mensili con i cittadini del luogo, sono legati all'alto tasso di inquinamento atmosferico nelle due arterie che "tagliano" il quartiere, via Jori e via Canepari, molto trafficate nelle ore di punta e attraversate anche da diversi mezzi pesanti, e tutta la zona di via Piombelli che da anni convive con l'eco-mostro dell'ex discarica che per anni ha accolto abusivamente fusti di sostanze tossiche che, secondo i cittadini, sarebbero ancora interrati nell'area, nonostante la bonifica. Un insieme di cose che preoccupa i cittadini e li spinge a richiedere dati sulla salute. <<soprattutto il gruppo di lavoro vorrebbe coinvolgere i medici di famiglia della zona - commenta Giovanna Ponsano coordinatrice e ideatrice del progetto - non solo affinchè il loro ruolo torni ad avere un significato attivo nel rapporto con i pazienti, visto l'enorme carico di lavoro burocratico cui sono sottoposti ma anche perchè i veri informatori e avamposti della cura della salute dei cittadini sul territorio sono proprio loro>> Per ora il progetto è ancora in fase preliminare ma i due fronti che si ha intenzione di sviluppare sono centrati sulla prevenzione dopo un'opportuna indagine e la richiesta di uno studio scientifico da inoltrare agli organismi competenti.

Sara Tagliente 

domenica 13 ottobre 2013

Vandali

Certosa: tra incendi, spaccate e i “soliti ragazzacci” l’ombra della criminalità organizzata. Mercoledì incontro in Comune

certosa mercato coperto
Genova. “E’ strano, certe cose succedono sempre e solo qui. Sono anni ormai che a Certosa si verificano spaccate in negozi, ma si limitano a spaccare le vetrine, nessuno ruba nulla. In questo quartiere si concentrano tutti gli elettricisti maldestri di Genova: decine di incendi in esercizi commerciali, tutti immancabilmente denunciati come cortocircuiti”.
La lista è ancora lunga, con, ad esempio, i residenti che riferiscono di strane esplosioni nelle ore notturne e i cassonetti della raccolta differenziata che prendono fuoco subito dopo. Enrico D’Agostino, portavoce del Comitato Liberi cittadini di Certosa, è un fiume in piena nel commentare l’ultimo episodio di criminalità nel quartiere: nelle scorse ore al mercato rionale di via Certosa sono state sfondate vetrine, rubate merci e danneggiati alcuni banchi.
La parola che ritorna più spesso in questa storia è “i soliti ragazzacci”. “Sono ormai anni che ci rivolgiamo alle istituzioni. Qualcuno, in municipio, ci ha risposto che si tratta di ragazzate e che fatti analoghi succedono ovunque. E’ falso, basta guardare i dati: a Certosa questi episodi di “vandalismo” sono molto più frequenti. Una volta ci dicono che sono dei ragazzi, poi che sono i rom, poi ancora i rumeni. Ora basta”.
E’ qualcosa di più di un sospetto, allora, che questi episodi celino un’altra realtà: l’ombra della criminalità organizzata che si allunga su Genova. “Chi vive il quartiere conosce benissimo la situazione: ci sono posti dove si respira una certa atmosfera e si è subito osservati, controllati”. Di fronte alla mancanza di denunce circostanziate e di fatti precisi, però, neppure le forze dell’ordine possono nulla.
I cittadini hanno sollecitato e ottenuto un incontro per mercoledì prossimo con l’assessore alla Legalità del Comune di Genova Elena Fiorini, dopo l’incontro potrebbe partire un’esposto alla magistratura. “Non bisogna nasconderselo – conclude D’Agostino – la Valpolcevera è ormai terra di ‘ndrangheta. Noi però siamo stufi. Noi non ci stiamo”.
Francesco Abondi

Raid vandalico

Raid vandalico al mercato... adesso Certosa ha paura
Lo spettro della criminalità organizzata. E in molti non denunciano

NON SI PARLA più di degrado: a Certosa la gente ha paura. Troppi i casi di delinquenza che si stanno susseguendo negli ultimi giorni, troppi e qualche volta decisamente sospetti. Ieri, l'ultimo atto al mercato coperto: diverse vetrine di alcuni negozi che avevano aperto da poco sono state infrante, alcune bilance per la pesatura sono state buttate a terra. E poi l'affronto più inutile: la rottura del pozzetto di ghiaccio dove il pescivendolo teneva gamberi e altre prelibatezze marinare. Spaccato, ma senza che nulla fosse rubato. Un brutto risveglio per i commercianti. Che senso ha?
<<Da tempo siamo preoccupati delle condizioni di sicurezza della zona - dice Enrico D'Agostino, del comitato di quartiere - si susseguono aggressioni in pieno giorno e atti di vandalismo che vengono derubricati come tali, ma che hanno caratteristiche un po' strane>>
Tipo dar fuoco solo ed esclusivamente ai cassonetti della raccolta differenziata. O vandalizzare alcune attività commerciali ma non altre. C'è lo spettro della criminalità organizzata che in questo quartiere, come altri della città, ha un noto radicamento; ma è presto per trarre conclusioni affrettate. Di certo c'è il fatto che la gente della zona denuncia sempre meno i reati.
<<Qualche mese fa abbiamo fatto un vertice con le forze dell'ordine per capire il punto della situazione - dice Iole Murruni, presidente del Municipio - e abbiamo riscontrato un calo dei reati denunciati>>
Già: quelli denunciati. Perchè succede spesso, come racconta ancora Murruni, che i cittadini della zona preferiscano segnalare i fatti direttamente al Municipio, ma senza denunciare direttamente.
Un fenomeno sicuramente grave. <<La cosa  ci preoccupa. Ovviamente siamo sempre in relazione con le Forze dell'Ordine ma è evidente che si denuncia meno>>
Un caso recente per tutti: i giardini del chiostro della Certosa che sono chiusi dopo i gravi danni fatti da qualcuno. <<Ora sono chiusi, con le nostre poche risorse li stiamo riprestinando, è difficile capire perchè qualcuno si diverta a dar fuoco ai giochi per bambini>>, dice Murruni. Solo ragazzi che passano il tempo a incendiare e spaccare ? <<Abbiamo avviato, da poco, un attività di sensibilizzazione, con alcuni funzionari della Questura e i dirigenti scolastici della zona, per cercare di spiegare ai ragazzi delle superiori i valori della Legalità. Di sicuro, ci sono bande di ragazzi che anche durante l'estate hanno messo in atto schiamazzi e fastidi>>.
Ma i problemi non sono solo questi. <<Mercoledì incontreremo l'assessore comunale alla Sicurezza Elena Fiorini che ha risposto subito al nostro appello>>, continua D'Agostino, che polemizza con la presidente Murruni, accusata di non aver preso sufficienti iniziative rispetto alla situazione:
La presidente attende intanto di avere dalle Forze dell'Ordine chiarimenti rispetto agli ultimi episodi, ma riconosce che la cittadinanza sta tendendo a nascondersi. <<Riceviamo spesso notizia di di fatti di reato da persone che poi non vogliono denunciare: hanno bisogno di un filtro>>, dice. <<Noi invitiamo sempre i residenti ad andare da Polizia e Carabinieri - aggiunge - ma evidentemente c'è timore di qualche tipo di rappresaglia>>.

martedì 8 ottobre 2013

RIFLETTORI.......

Riflettori accesi sul gioco "sano"
<<Le slot impoveriscono portafogli e anima. Se ne può fare di certo a meno>>

Dopo l'apertura di numerose sale slot nella zona di Certosa, i cittadini e le associazioni si mobilitano per far conoscere alla gente l'alternativa al compulsivo gioco d'azzardo. E' la SOC San Bartolomeo alla Certosa (Società Operaia Cattolica) della zona che organizzerà, in collaborazione con la Ludoteca Labyrinth per il prossimo 13 Ottobre, una giornata dal titolo " chi gioca sano va lontano" dedicata al tema, con il patrocinio del Municipio V Valpolcevera.
Grazie all'Associazione Labyrinth, ci sarà la possibilità di provare diversi giochi di società, da quelli classici a quelli provenienti da tutto il mondo, ma anche rompicapo, giochi d'abilità e strategia. Inoltre grazie alla presenza del "Comitato non è un gioco - Promotori della Proposta di Legge 574 contro la diffusione del gioco d'azzardo" , si potranno conoscere numeri e avere materiale informativo riguardo questa emergenza.
Concluderà la giornata un monologo teatrale scritto e realizzato appositamente dall'attore Paolo Lazarich per riflettere sull'ossessione di un giocatore compulsivo.
<<Uscire di casa, spegnere il pc, dimostrare a che è possibile giocare divertendosi e incontrando persone reali è quello che si prefigge la SOC Certosa - dice Andrea Brina, presidente dell'associazione - che vuol diventare in futuro un appuntamento mensile fisso>>. Sarà un pomeriggio dedicato all'aggregazione, al divertimento ma anche alla riflessione - commenta Walter Rapetti, consigliere municipale da anni impegnato sul fronte anti-azzardo - il messaggio che vogliamo far passare è che il gioco impoverisce portafogli e anima. Non solo se ne può fare a meno ma non se ne ha neppure bisogno, grazie a tutti gli altri giochi "sani" che esistono e faremo conoscere>>

GIARDINI

Giochi danneggiati ai giardini pubblici.
Il Comune decide di chiudere il parco


Quanto possono essere importanti dei giardini pubblici per i cittadini? Molto, tanto da prendersi l'incarico di mantenerli, custodirli e renderli vivibili. I giardini di via Brin (Ariosto) a Certosa sono chiusi da questa estate dopo la protesta di alcuni genitori per un gioco rotto che risultava essere pericoloso per i bambini. Intervenuta la Polizia Municipale, si è proceduto alla chiusura del parco. Il municipio si è preso in carico il problema e ha recentemente effettuato un sopralluogo delle autorità e Aster. Si è deciso di sostituire il gioco e di riaprire il parco, anche se i tempi non sono determinati.
Intanto un gruppo di cittadini facenti parte di associazioni del territorio, cooperative, CIV e rappresentanti di quei genitori che da subito si sono battuti per sollecitare la riapertura dei giardini, hanno fatto ieri richiesta ufficiale per ottenere l'affidamento e la manutenzione del parco adiacente alla scuola. Si occuperanno di tenere i giochi a posto, di curare il verde e l'ordine di questo spazio dedicato all'infanzia così importante per la zona. Scongiurando la chiusura.

Sara Tagliente

TELECAMERA

Telecamera una battaglia vinta a metà
Erano state raccolte 1500 firme contro la presenza di una telecamera in via Canepari che aveva "punito" con salatissime multe cittadini e lavoratori di Certosa. A raccoglierle era stato il Comitato Liberi Cittadini di Certosa che aveva ascoltato i malumori di tanti che contestavano l'orario di attività della telecamera, e la posizione a ridosso di un semaforo. La richiesta di spostamento o rimozione della telecamera è stata presentata all'assessore alla Mobilità Dagnino lo scorso maggio, insieme alle 1500 firme. L'incontro dei cittadini con la Dagnino, c'è stato, invece, solo pochi giorni fa, insieme ai tecnici AMT.
Comune e AMT si sono detti disponibili a rivedere l'orario di funzionamento, facendolo partire alle 16 del pomeriggio. Rispetto alla rimozione, invece, c'è totale chiusura mentre si è disposti a considerare uno spostamento della telecamera all'inizio di via Canepari e non nella prossimità di un semaforo. Per i ricorsi, tuttavia, è possibile richiedere l'acquisizione della foto scaricando dal sito AMT il modulo di richiesta che poi va consegnato agli stessi uffici AMT in via Bobbio. Con la foto si può andare alla Polizia Municipale al Matitone per ottenere una valutazione della multa considerata ingiusta.
Dall'incontro è emersa anche la volontà di organizzare un'assemblea pubblica che vedrà coinvolti i cittadini e assessore Dagnino sulla viabilità a Certosa, un nodo critico che da anni i cittadini rivendicano. Non solo telecamera e multe, quindi, ma anche i problemi di via Jori, via Canepari, via Rossini. L'incontro che si terrà al teatro Albatros di via Roggerone, grazie all'ospitalità del Dopolavoro Ferroviario di Genova, ci sarà tra circa un mese e mezzo
Sara Tagliente 


martedì 1 ottobre 2013

Le Associazioni.......

Le associazioni cercano casa
Il caso,emblematico, del Comitato Liberi Cittadini di Certosa.
Sono ospiti dell'ANPI Rivarolo. Manca la mappa dei locali inutilizzati


Associazioni, cooperative sociali e comitati cercano uffici,magazzini,e sedi a Certosa. Ma non la trovano e lo spazio per il sociale è sempre più difficile da trovare. L'iter da seguire può variare secondo il regolamento civico ma in genere consiste in alcuni passaggi standard: si inoltra una richiesta scritta al Comune spiegando quali sono gli scopi dell'associazione, il numero degli iscritti, il nome del presidente, dei componenti il direttivo e si allega copia dello statuto. Se il Comune avrà una sede disponibile la metterà a disposizione (in comodato gratuito oppure per una cifra simbolica) A Certosa queste richieste sono state inoltrate ma la situazione è ferma perchè manca una mappatura dei locali a disposizione da poter eventualmente assegnare. Così a doversi organizzare ancora una volta sono le associazioni di cittadini che sul territorio svolgono un lavoro quotidiano sul sociale. Una di queste è l'ANPI che ormai da un anno ospita a titolo gratuito il Comitato Liberi Cittadini di Certosa, anch'essa senza sede nonostante le richieste inoltrate da un anno. Per il presidente dell'ANPI Rivarolo, Walter Carbone, c'è la massima disponibilità ad aiutare chi ha bisogno di una sede. <<La solidarietà tra di noi - dice - è necessaria soprattutto in un momento così delicato. Noi siamo aperti verso chi lavora sul territorio, anche ai partiti, naturalmente se sono nell'alveo della costituzionalità>>. Secondo il Comitato Cittadino la situazione potrebbe risolversi attraverso l'utilizzo di diversi locali chiusi da tempo in zona. A partire dai locali Auser in via Bercilli e a quelli  in via Ariosto vicino al parco goichi. <<Non ci risulta che la mappattura dei locali sia stata fatta - commenta Enrico D'Agostino del Comitato Liberi Cittadini di Certosa- eppure ci amareggia sapere che in realtà qualche locale utilizzabile ci sarebbe e magari risolverebbe il nostro problema e quello di altre realtà sul territorio come la Cooperativa Insieme>>

Sara Tagliente